L’Istat e l’Eurostat
Un aspetto fondamentale nel campo del governo di un paese, nella gestione degli enti locali e la conoscenza dei cittadini devono avere del loro paese è rappresentata dalle fonti statistiche, dai dati statistici. Ci siamo soffermati sulle fonti statistiche ufficiali, quelle fonti statistiche che seguono una particolare procedura nella loro produzione. In particolare, le statistiche ufficiali nascono all’interno del Programma statistico nazionale il cui cuore è l’Istat ma viene scritto e gestito assieme agli altri enti che fanno parte del Sistan, sistema statistico nazionale. Per statistiche ufficiali intendiamo quelle statistiche che nascono all’interno del programma statistico nazionale. Questo per quel che concerne l’Italia. In maniera simile possiamo identificare fonti statistiche ufficiali per altri paesi europei, principali paesi del mondo occidentale e non solo, e gli enti internazionali. Vi sono i criteri ai quali si attengono gli enti nella produzione dei dati, criteri che non devono essere seguiti dagli enti che non sono indicati nel Sistat. Vediamo due particolari strutture, di particolare interesse: Istat ed Eurostat.
L’ISTAT.
È il principale produttore italiano di statistica ufficiale in Italia. Abbiamo visto che non è l’unico, ma il principale. È il cuore del Sistan, è stato istituito per le finalità di conoscenza statistica, è un ente pubblico, anzi è una fonte istituzionale, è una fonte d’informazione statistica che esiste per produrre dati, non nella sua attività quotidiana. Non è un ente che può fare altro come può fare l’Inps, l’Istat ha come scopo della sua esistenza la produzione di dati ed informazioni statistiche. L’attività che svolge è sviluppata nell’ambito del programma statistico nazionale. Al di fuori del programma statistico nazionale può decidere di fare anche altro ma in particolare si attiene a quello. Ha altri obiettivi: divulgazione della statistica e conoscenza statistica, formazione e supporto agli uffici del Sistan che hanno bisogno di consulenze statistiche. L’Istat è piuttosto recente, è del 1926. Prima, tutta la produzione statistica, era gestita all’interno del Ministero dell’Agricoltura. Ci sono pubblicazioni statistiche precedenti all’Istat: popolazione (il censimento è stato fatto anche prima del 1926), forza lavoro, superficie agricola coltivata, coltivata come, quanti ovini, caprini, bovini. L’informazione statistica ufficiale prima era all’interno del Ministero dell’agricoltura. Nel 1926 Mussolini decise che era importante, per avere un forte governo sul territorio, conoscere i dati, conoscere il paese. Interessante sarebbe vedere un documentario prodotto dalla RAI per i 150 anni dell’unità. In questo documentario si parla della storia della statistica. La storia siamo noi ha fatto una puntata dedicata alla statistica. Mussolini ha chiamato a dirigere l’Istat Corrado Gini, quello che ha inventato l’indice di Gini: di concentrazione, di dispersione. Inizialmente si chiamava Istituto Centrale di Statistica. Successivamente, nel 1989, l’anno in cui è stato istituito il Sistan, viene istituito il Sistan e viene organizzato l’Istat, cambiato come nome in Istituto Nazionale di Statistica. L’Istat nasce per produrre informazione, per produrre dati, per statuto la realizzazione di indagini, studi e analisi è finalizzata alla produzione di statistica ufficiale e a soddisfare il bisogno informativo espresso dalla collettività. Le rilevazioni di pubblico interesse sono stabilite dal Programma statistico nazionale, il documento che regola l’attività di produzione statistica. L’Istat svolge sia attività di tipo censuario, censimenti, sia attività di tipo campionario. In realtà prima le attività di tipo campionario erano piuttosto poche, prevalentemente indagini sulle forze lavoro. Poi cresciute sempre di più per una serie di vantaggi che rappresenta l’indagine campionaria rispetto all’indagine censuale.
Il censimento più celebre è quello sulle popolazione e abitazioni, ha raggiunto la 15 edizione. Nel 2001 il censimento ha riguardato 57 milioni di cittadini, nel 2011 il conteggio definitivo attorno ai 60 milioni di individui e 23 – 24 milioni di famiglie. In Italia i censimenti sono partiti immediatamente, ne riparleremo. Ogni qualvolta nasce un nuovo paese, nazione, la prima cosa che si fa è contare le persone. Lo abbiamo fatto con l’Unità di Italia, gli Stati Uniti nel 1776 quando c’è stata la costituzione degli Stati Uniti, succede ogni volta che i paesi si dividono, uniscono, organizzano per avere una popolazione legale di riferimento a fini elettivi. Con il Regno di Italia, per fare un esempio, si è reso necessario fare le prime elezioni, come nel 1776 negli Usa.
Quanti rappresentanti doveva mandare la Sicilia, la Campania o qualsiasi altra regione, città al parlamento? Il problema ce lo poniamo oggi come allora. Questo è un elemento, il numero di abitanti residenti, quindi la popolazione legale, sono il risultato dell’indagine campionaria. Su questo ne riparleremo prossimamente. Abbiamo già accennato al censimento dell’agricoltura, eseguito nel 1960, in realtà c’erano anche altri dati, ufficialmente il censimento dell’agricoltura nasce nel 1926. È stato eseguito nella sesta volta nel biennio 2010 – 2011. Qual è l’obiettivo? Censire le aziende con almeno un ettaro di SAU (superficie agricola utilizzata) o che soddisfano alcune condizioni particolari. Poi altri censimenti. Adesso è in corso il censimento per le organizzazioni no profit. Anche un altro censimento, il censimento dell’industria e dei servizi, non si sa se andrà avanti oppure no. È il principale strumento per capire la struttura economica del paese. Inizialmente nel 1911, prima dell’Istat, sempre a cura del Ministero dell’agricoltura, si aveva il censimento degli opifici e delle imprese industriali. Nel corso degli anni ha cambiato nomi attenendosi alla differente struttura del paese: censimento dell’industria e del commercio (1951), dell’industria e dei servizi (1981). Di solito si faceva in contemporanea col censimento delle popolazioni e abitazioni. Bisogna vedere se verrà fatto. Attualmente i registri delle imprese e gli archivi amministrativi potrebbero rendere superflua la condizione di uno studio censuario.
Le attività dell’Istat. Oltre alle indagini censuarie, possono essere indagini di tipo campionario con cadenza differenziata. Possiamo avere cadenza mensile, trimestrale, semestrale, annuale, sino ad arrivare a cadenze quinquennali. A seconda dell’indagine si trovano cadenze differenti.
Per esempio. Ci sono indagini multi scopo sulle famiglie italiane; indagini che analizzano più aspetti contemporaneamente e già che telefonano o raggiungono la persona, vanno a rivelare vari aspetti della vita quotidiana o delle scelte di vita delle persone. Indagini su:
- Vita quotidiana
- Viaggi e vacanze
- Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari
- Sicurezza dei cittadini
- Uso del tempo
- Cittadini e tempo libero
Sono tutte indagini di tipo campionario. Sottoposte solamente ad un sottoinsieme della popolazione, costruito in maniera tale da essere rappresentativo della popolazione totale. Tutti questi aspetti li approfondiremo nel prosieguo. Ci sono tante altre indagini, alcune sono molto importanti, altre un po’ meno. Tra le più importanti:
- Indagine continua sulle forze di lavoro (cosa significa continua? Fatta continuamente, non c’è un punto di riferimento ma è molto fluida, le varie fasi temporali si sovrappongono, non è mensile, è quasi giornaliera);
- Sui consumi delle famiglie. (Le famiglie campionate ricevono un libretto di una ventina di pagine. Su ogni libretto la famiglia deve andare ad indicare quanto ha speso giorno per giorno nei differenti alimenti: pane carne acqua, succhi di frutta, ricariche del telefonino. Ci sono un po’ di pagine, in cui il capo famiglia segna le spese fatte per il periodo di una settimana, poi è ridato all’Istat che ha il profilo del consumo settimanale della famiglia);
- Indagine dei prezzi al consumo (i prezzi, su questo mi piacerebbe invitare qualcuno del comune di Genova per parlarne, vengono rilevati dal comune. Alcune persone come lavoro rilevano i prezzi su alcuni beni particolari: una certa tipologia di pane, carne. Questo avviene mensilmente. I prezzi vengono poi trasmessi da tutti i comuni d’Italia all’Istat, li consolida li pesa per la numerosità delle popolazioni residenti per tutti i comuni e, alla fine, produce un indice sintetico di prezzo, solitamente si utilizza l’indice NIC). Ogni tanto sentirete dire che l’Istat ha cambiato il paniere. Come si misura l’inflazione? Identifico paniere standard e vedo quanto costa il paniere nel tempo. Posso vedere anche come il costo di questo paniere cambi tra differenti regioni, comuni, si parla di rilevazione di prezzi al consumo come indagine mensile, campionaria, perché i punti vendita sono campionati, non è un censimento dei punti vendita ma un campionamento, basata su un paniere di beni ben precisi. Se a Genova prendo il pane all’olio e a Milano il pane all’acqua non c’è confrontabili di prezzo;
- Sui percorsi di studio e di lavoro dei diplomati;
- Inserimento professionale dei laureati;
- Cause di morte (soprattutto infantile);
- Degli istituti di cura
Ce ne sono tante altre effettuate con una regolarità o con meno regolarità. Sul sito Istat vediamo che presenta varie aree tematiche molto interessanti da approfondire. Dopo il censimento vedremo le fonti statistiche ufficiali per la statistica economica. Per le fonti internazionali o sovranazionali, che avevamo accennato l’altra volta, vi avevo già detto di stare attenti a distinguere le fonti statistiche internazionali dalle nazionali estere. Il Bureau census americano piuttosto che l’ufficio statistico della repubblica francese sono fonti statistiche nazionali estere. Sennò per il francese l’Istat sarebbe fonte statistica internazionale; no, per il francese è una fonte statistica nazionale estera. Ricordiamo gli istituti nazionali di statistica, le banche centrali (FED banca tedesca) fonti statistiche nazionali estere. Le fonti sovranazionali riguardano tutti i dati che sono prodotti dagli enti sovranazionali, tipo l’ONU, Ocse, fondo monetario internazionale, che avrete sentito nominare un po’ di volte, e poi l’Eurostat, dubito che molti l’abbiate sentito nominare.
L’Eurostat
L’Eurostat è l’ufficio statistico della commissione europea, ha una funzione di direzione generale della commissione e coordinamento dell’attività della statistica comunitaria. Se Genova rilevasse il prezzo del pane all’olio e Milano all’acqua ci sarebbero dei problemi perché non potremmo utilizzare una variazione di prezzo dei due beni come confronto, sono due beni differenti. Serve un ente, una struttura, che dica come dobbiamo rilevare i prezzi o far riferimento per rilevare un modo di rilevazione dei prezzi: principio di omogeneità nella rilevazione dei dati. A livello italiano c’è il Sistan con al centro l’Istat. A livello europeo c’è l’Eurostat. Se si presenta un problema di omogeneità della raccolta dei dati a livello nazionale lo si può presentare anche a livello internazionale, all’interno dell’UE. Se definiamo la disoccupazione in un certo modo deve essere così per tutti i paesi europei sennò perdiamo la confrontabilità del dato e dell’informazione. Nel 1953 è stato istituito l’Ufficio Statistico della Ceca, ha preso subito il nome di Eurostat. È l’ufficio statistico della commissione europea con l’obiettivo di garantire e accrescere la comparabilità della produzione statistica dei differenti paesi UE. Si cerca di fare in modo che tutti i paesi e tutti gli istituti produttori di statistica ufficiali all’interno di questi paesi producano dati e statistiche che siano tra loro confrontabili per le ragioni che abbiamo detto prima. L’Eurostat non ha un ruolo di produzione dei dati, non produce dati. L’Eurostat ha lo scopo di coordinare le attività di raccolta dati e di definire le statistiche e il modo in cui andare a produrle e calcolarle. L’Eurostat non raccoglie dati di per sé; la raccolta dati è condotta dai singoli istituti nazionali. Ha il compito di assicurare che siano confrontabili ed armonizzati. L’obiettivo a lungo periodo sarebbe quello di avere un sistema statistico europeo unico, cosa ancora molto lontana. Le attività dell’Eurostat non sono di produzione dati ma sono di pubblicazione. Ma ha iniziative che vengono fatte specificatamente a carattere europeo: indagini sulla forza lavoro europea o sul costo del lavoro europeo. Se per la vostra tesi di laurea che può essere di qualsiasi materia, cercate dati sull’UE il vostro punto di partenza è il sito dell’Eurostat. Dati su molte cose e indagini campionarie di particolare interesse: su forza lavoro, salute, redditi e condizioni economiche delle famiglie. Conduce queste indagini principalmente per interesse, ad uso della Commissione europea. L’attività di disseminazione di dati, di analisi svolta dall’Eurostat, deve supportare la commissione europea nel governo dell’Unione. Altre indagini, altre attività sono i database, dati resi a disposizione della collettività e gli euro barometri: sondaggi di opinione sovranazionali, a livello aggregato europeo e non nazionale fatti periodicamente su persone al di sopra dei 15 anni.