La territorialità
I dati statistici possono essere suddivisi in base alla territorialità dell’ente che produce il dato. Possiamo distinguere tra enti
- Internazionali sovranazionali. Non sono legati direttamente ad un paese. Per esempio l’ufficio statistico delle nazioni unite; la banca mondiale; la FAO, l’Eurostat, anche se sappiamo che non è un produttore di dati; il FMI, sono tutti enti sovranazionali o internazionali.
- Nazionali. Istat. Bureau census è un analogo dell’Istat per gli USA è un ente nazionale, è referenziale su un paese. L’analogo dell’Istat di Francia Germania e Inghilterra sono fonti statistiche nazionali, non internazionali. Nazionali estere.
- Locali. Regione comune, camera di commercio, fanno riferimento alla territorialità dell’ente che produce il dato.
Tutto questo meccanismo è coordinato attraverso il SISTAN. È un sistema che non produce dati, ma ha lo scopo di coordinare l’attività di produzione statistica ufficiale italiana. È un network di enti (ogni pallino del logo dovrebbe essere un ente) collegati in questa rete.
È stato istituito nel 1989 e connette in un’unica rete tutte le componenti disperse nelle amministrazioni con l’obiettivo di acquisire nuovi e maggiori conoscenze per influire sui processi decisionali della Pubblica Amministrazione e con quello ulteriore di ridurre le molestie verso il pubblico e le imprese che ha raggiunto livelli eccessivi. (aveva ai tempi, forse ora un po’ meno).
Esempio. Qualche tempo fa ero in banca, ci hanno fermato guardia di finanza, carabinieri e guardia costiera, uno dice, coordinatevi. Lo stesso discorso può avvenire per le rilevazioni statistiche. Se c’è una rilevazione dei prezzi, la deve fare un ente solo bene, anziché tanti male. Il Sistan ha l’obiettivo di coordinare all’interno del Programma Statistico Nazionale, l’attività di rilevamento dei dati su tutto il territorio nazionale. Stabilisce, grazie al programma statistico nazionale, chi rileva cosa e che cosa c’è da rilevare. Al centro del Sistan, (quel pallino al centro del quadrato) si trova l’Istat. Non è al vertice del Sistan, non è una cupola, non è il capo del Sistan, ma è il centro di coordinamento di ricerca, consulenza formazione e garanzia metodologica e si trasforma in un’azienda in grado di fornire servizi al pubblico.
Se il comune di Genova non sa come fare qualcosa, chiama l’Istat e l’Istat gli dà la risposta. Se la camera di commercio di Genova deve rilevare dei dati e non sa come fare, chiama l’Istat e l’Istat lo risolve. L’Istat è un aggregatore, responsabile di riferimento principale per tutti gli enti che fanno attività di rilevamento dei dati. L’Istat non è il capo del Sistan. Chi fa parte del Sistan?
- Istat
- Uffici di statistica centrali e periferici delle amministrazioni centrali e delle amministrazioni ed enti autonomi (amministrazioni centrali es. ministeri);
- Gli uffici delle regioni e delle province autonome;
- Delle province;
- Dei comuni;
- Delle ASL;
- Degli uffici delle camere di commercio;
- Gli uffici di statistica comunque denominati di amministrazioni od enti pubblici;
- Uffici di statistica di soggetti privati che svolgono funzioni di interesse pubblico.
Chi svolge le funzioni di ufficio statistico nei comuni? L’anagrafe. Di solito, nei comuni piccoli, Bargagli per intenderci, non c’è l’ufficio statistico, l’anagrafe gestisce anche gli aspetti statistici. Tutta questa struttura lavora secondo delle finalità che sono esplicitate nel programma statistico nazionale: definisce le rilevazioni che devono essere fatte in Italia. L’Istat non può smettere di fare la rilevazione sulle forze lavoro, perché è nel programma statistico nazionale, c’è l’obbligo, è una legge e deve essere rispettata. È li che si parla di cosa deve fare l’ISTAT, è li che si dice chi deve fare che cosa e con quali criteri. Il programma statistico nazionale parte dal presupposto di fornire un servizio pubblico per la circolazione delle informazioni con la tutela del segreto statistico (privacy). Il Sistan creando una rete di collegamento, vuole riportare la statistica la dove si formano le decisioni, ma il pluralismo delle fonti deve essere coordinato con gli atti di indirizzo e coordinamento.
Che significa? Che se a Genova i prezzi sono rilevati in un modo, deve essere così fatto anche a Matera. Non possiamo rilevare le cose in modo differente, diamoci un coordinamento con stessi tempi e modalità.
Si decide di mandare i prezzi all’Istat l’ultimo del mese? Lo facciamo tutti.
Il programma statistico nazionale afferma che la produzione deve essere orientata all’utente, il quale deve avervi ampio accesso. I dati devono essere usati in maniera coordinata, organizzati in serie temporali e forniti tempestivamente, devono essere imparziali, coordinati con l’Eurostat, standardizzati ed integrati per l’interconnessione dei sistemi informativi. Il Sistan non produce dati, è un network, sopra il quale si appoggia il Programma Statistico Nazionale che non produce dati, perché è una legge, in quanto tale ha come obiettivo dare un indirizzo, indicare gli enti che rilevano i dati e quali dati devono rilevare. Se vogliamo fare statistiche sui laccetti fucsia delle scarpe lo possiamo fare ma o l’ometto nel programma o lo faccio per i fatti miei. Se c’è scritto sul programma statistico nazionale di fare indagine sui laccetti fucsia delle scarpe non si può non farlo. Esiste il programma Statistico Regionale, della Regione Liguria, in approvazione in questi giorni. Definisce cose simili nell’ambito regionale. Concludiamo con alcuni piccoli aspetti normativi veloci.
Dove è la statistica nei documenti ufficiali? Qual è il corpus normativo che ruota attorno alla statistica? A livello europeo:
- nel TFUE al 338. Fatto salvo l’articolo 5 del protocollo dello statuto del SEBC e della BCE il parlamento europeo e il consiglio, deliberando secondo la procedura legislativa ordinaria, adottano misure per l’elaborazione di statistiche laddove necessario per lo svolgimento delle attività dell’unione;
- l’elaborazione delle statistiche dell’unione presenta caratteri della imparzialità, affidabilità, obiettività, ed indipendenza scientifica dell’efficienza economica, e della riservatezza statistica. Essa non comporta oneri eccessivi per gli operatori economici.
A livello nazionale, la Costituzione tratta della statistica e del trattamento dei dati all’articolo 117: pesi, misure, determinazione del tempo, coordinamento uni formativo statistico ed informatico dei dati dell’amministrazione statale, sono di legislazione esclusiva dello stato. A livello locale esistono tutta una serie di leggi, e in particolare sulla base del parere della conferenza permanente per il rapporto tra stato regioni e province, vengono definiti:
- il ruolo degli uffici di statistica;
- il programma statistico regionale e le modalità del suo inserimento totale o parziale nel programma statistico nazionale;
- le rilevazioni statistiche di interessi regionali;
- compiti uffici statistica;
- le organizzazioni degli uffici di statistica delle regioni; – criteri e modalità per l’interscambio dei dati.
Tutto questo è inserito in un documento di diverse pagine, non vi consiglio di scaricare, vi dico solo che esiste, è il Codice della Statistica Ufficiale lo trovate sul Sistan, raccoglie tutte le leggi che riguardano l’ambito statistico, e non sono poche.