Le azioni proprie
Sono immobilizzate quelle azioni proprie che l’organo di amministrazione ha deciso di mantenere in portafoglio per un periodo superiore all’esercizio, negli altri casi sono da considerarsi circolanti.
Le azioni proprie devono essere iscritte al costo e contestualmente deve essere iscritta una riserva per azione proprie: riserva indisponibile (si suppone che non sia utilizzabile nemmeno per copertura delle perdite) che deve essere mantenuta in contabilità finché le azioni proprie permangono in portafoglio.
Se le azioni proprie sono immobilizzate vengono mantenute al valore di costo con eventuale svalutazione nel caso di perdite durevoli con corrispondente riduzione della riserva per azioni proprie (collocata nell’area D del conto economico).
Se invece non sono immobilizzate la valutazione deve essere fatta al minore valore tra il costo e il valore di mercato.
Le azioni proprie sono eliminate dal bilancio a seguito di annullamento o di vendita sul mercato.
Nel primo caso il loro valore si contrappone a una riduzione del capitale sociale e le eventuali differenze tra valore nominale e costo di acquisto non generano componenti reddituali ma semplicemente modificano altre riserve disponibili dello stato patrimoniale.
In caso di vendita invece l’eventuale plusvalenza o minusvalenza deve essere collocata nel gruppo C del conto economico specificando in Nota l’ammontare degli utili/perdite.