Il valore originario
Le immobilizzazioni immateriali che rispondono ai requisiti devono essere inizialmente registrate al costo sostenuto per la loro acquisizione articolo 2426 numero 1 : le immobilizzazioni sono iscritte al costo di acquisto o di produzione.
Nel costo di acquisto si computano anche i costi accessori.
Mentre il costo di produzione comprende tutti i costi diretti più una quota ragionevolmente imputabile al prodotto di costi indiretti; con gli stessi criteri possono essere aggiunti gli oneri finanziari relativi alla fabbricazione,o all’acquisto dell’immobilizzazione.
A seconda della fonte di provenienza la nozione di costo varierà:
- Acquisto esterno, il costo sarà comprensivo del costo di acquisto e di tutti gli oneri accessori;
- Produzione interna, il costo includerà tutti i costi diretti e la quota ragionevolmente imputabile di costi indiretti.
Sia nel caso dell’acquisto che della costruzione interna, secondo il documento numero 16, gli oneri accessori possono essere capitalizzati purché:
- Si riferiscano esclusivamente a capitali presi in prestito specificamente per acquisire le immobilizzazioni;
- Siano quelli formatasi nel periodo che va dall’esborso dei fondi a favore del fornitore, fino al momento in cui il bene è pronto per l’uso;
- Tale periodo sia significativo;
- Il finanziamento sia realmente utilizzato per acquisire il cespite;
- Se hanno concorso sia finanziamenti a breve che a lungo, si deve supporre che le acquisizioni siano avvenute utilizzando prima i finanziamenti a lungo;
- Il tasso impiegato per la capitalizzazione sia il tasso storico per i finanziamenti a lungo;
- Il valore inclusivo degli interessi non superi il valore recuperabile con l’uso.
In nota integrativa dovrà essere riportato l’ammontare della capitalizzazione degli oneri finanziari.
Il documento numero 24 ritiene che il valore attribuibile in contabilità alle immobilizzazione immateriali non possa superare il maggiore tra il suo valore recuperabile (definito come il maggiore tra il valore netto di realizzo derivante da un’eventuale vendita) ed il suo valore d’uso valore dei flussi di cassa generati dall’impiego del bene).
In caso contrario si dovrà svalutare fino a portare il valore contabile uguale al valore recuperabile.