La crisi globale, quali possibili effetti può avere sulle banche italiane
Molte banche vengono comprate perché sono deboli e devono essere vendute a banche meno deboli che col proprio capitale suppliscano al capitale proprio della banca acquisita.
Glossario su fusioni e scissioni tra banche
Core tir 1: attualmente è previsto un certo core tir 1. Rapporto tra capitale proprio e capitale sociale.
Barroso richiede che sia alzato questo rapporto e la stessa richiesta è fatta dalla autorità bancaria europea quindi le banche dovranno aumentare il capitale emettendo nuove azioni.
L’idea di dover sottoscrivere nuove azioni in una banca che in futuro si prospetta poco redditizia non alletta i mercati. Quando aumenta il capitale è riservato in primis ai nuovi azionisti e possono vendere questi diritti di opzione sul mercato sono venduti al prezzo.
IFFS: è una società fondata nell’area euro.
Esposizione: per esposizione si intende la quantità di titoli detenuti quando si dice che la banca è esposta su un certo tipo di titoli significa che ha tanti di quei titoli.
Rilancio sullo sviluppo, scontro sulle risorse. C’è in preparazione il decreto sullo sviluppo cioè lo stato italiano ha molti debiti, di tanto in tanto vengono fatte manovre finanziarie per ridurre la spesa per cercare di rimborsare parte della montagna di debito pubblico o per non farla aumentare.
C’è chi dice che se l’Italia non si sviluppa e non cresce allora per l’Italia sarà difficile rimborsare quei titoli. Quindi ci vuole un piano per lo sviluppo. Siamo cresciuti poco anche perché la demografia è costituita da sempre più vecchi e sempre meno giovani. Accade però che la natalità è bassa anche tra i giovani cioè non si fanno figli. Il problema è che ci sono pochi giovani e si fanno pochi bambini.
Accadono però dei problemi cioè un sacco di gente è in pensione e non fa niente ma vuole la pensione lo stesso e si va anche in pensione presto e si è andati in pensione ad età scandalosamente bassa (questi soggetti hanno preso la pensione per 50 anni, cioè ha preso uno stipendio senza lavorare). Inoltre le aree territoriali in cui i giovani sono pochi e tanti vecchi succedono cose drammatiche ad esempio non c’è creazione di nuove imprese.
In Liguria le grandi imprese statali stavano chiudendo perché erano sempre in perdita. La correlazione tra crescita dell’occupazione e chiusura di imprese non era altissima. In un società in cui ci sono molti vecchi la spesa sanitaria è più alta.
Ci sono tante pensioni perché ci si va presto e si è andati prestissimo, la spesa sociale è alta perché più spese sanitarie. Il numero di imprese che apre è più basso, il numero di imprese che chiude è più alto. Il numero di cessazione di imprese è superiore perché non si riesce a vendere ad altri perché intorno ci sono solo vecchietti.
Quindi se c’è struttura demografica così squilibrata ci sono questi 4 problemi. Anche quando c’era partito cattolico è sempre stata carente una politica che favorisse le nascite.
La bassa crescita italiana quindi alza le spese dello stato e abbassa le entrate del paese.
Far crescere le imprese le imprese vogliono degli incentivi e se li vogliono i soldi dove li prendi che devono servire per ridurre il debito pubblico.
Un provvedimento per la crescita che non costa è aumentare l’età pensionabile, diminuire le ferie, aumentare la concorrenzialità sui mercati (se il mercato delle cartelle è monopolistico allora c’è un prelievo sui consumatori che va a scapito della domanda di altri beni, poi la produzione è più bassa per cui un capitolo importante per la crescita è quello di aumentare la concorrenza.
Una via spesso segnalata è quella di aumentare la concorrenza nei servizi pubblici quindi acqua, gas, trasporti pubblici, telefonia, sono settori che hanno un carattere naturalmente oligopolistico e aumentare la concorrenza sarebbe bello ma è difficile da fare.
Dal 2007 c’è una crisi che è particolare perché degli asset che abbiamo sempre visto come sicuri ora non lo sono più. Gli stati sono sempre stati sicuri e ora non lo sono più.
La banca è una società estremamente leverage cioè indebitata. Se ha difficoltà a raccogliere il finanziamento perché non glielo danno allora salta.
Se uno ha tanti titoli di stato e sono rischiosi quindi la gente ha paura a concedere credito e il patrimonio netto rischia di essere eroso.
Le banche sono fortemente interrelate, la banca non rimborsa i depositi e la gente perde i suoi risparmi e allora il governo interviene per salvare le banche ma se lo stato è già in difficoltà allora potrebbero esserci grossi problemi.
Il fatto di avere tanti depositi è positivo per le banche perché i depositanti non è che vedono la crisi e tolgono i loro soldi. Le banche italiane hanno tutte una bassissima esposizione all’estero quindi il rischio reale è sull’attivo e sul conto economico.
Prezzo/patrimonio netto = avviamento cioè è il fatto che c’è una struttura che opera bene.
Le banche italiane non sono messe male, non sono neanche rischiose, hanno solo un rischio sull’attivo e hanno poca profittabilità (hanno problema sul ce perché fanno tante svalutazioni sui crediti).
Le banche italiane non sono messe male dal punto di vista patrimoniale, sono poco rischiose, sono esposte al rischio dei titoli di stato italiani, i depositi le permettono il funding.
Come faccio a determinare il prezzo a cui devo pagare una banca? Prima cosa è la valutazione dell’asset cioè devo dare un valore all’asset, vedere se ci sono sinergie (avrò due centri che fanno tutto quindi taglio e ne faccio una sola, invece di tenere mutui immobiliari vendo anche assicurazioni per il lavoro sulla casa, sul lavoro e di solito queste sinergie sono il 20% dei costi e quindi aumenta il 20% il valore dell’asset da solo), le transazioni che sono state fatte in precedenza, premio, quanti compratori ci sono sul mercato, conseguenze finanziarie (mi crea valore? I miei utili aumentano o diminuiscono dopo l’acquisizione?)
P/TBV minore di uno allora significa che quotano a sconto. Intesa rende il doppio di banco popolare.