Lo Spread: cos’è, cosa significa e perché è importante per il bilancio dello Stato
Definizione generale
Lo spread rappresenta il differenziale, espresso in punti base ( ogni punto base equivale allo 0,01% ), tra il tasso di interesse di due paesi per la raccolta di denaro attraverso l’emissione di titoli pubblici.
Nello specifico è la differenza tra il tasso che un paese offre per raccogliere risparmio attraverso l’emissione di propri titoli e il tasso pagato dal miglior debitore, quello ritenuto più sicuro sulla medesima scadenza.
Perché è importante lo spread BTP – Bund
Attualmente il debitore ritenuto più sicuro è la Germania, quindi un indice molto importante è lo spread rispetto ai titolo di stato tedeschi.
Lo stato italiano, per esempio, ha moltissimi debiti, costituiti sostanzialmente da tutti i titoli di stato ( BOT , acronimo che sta per Buoni Ordinari del Tesoro , BTP che sta per Buoni del Tesoro Poliennale e altri titoli ) emessi in cambio di soldi presi in prestito da cittadini, banche , altri paesi.
Lo spread BTP-Bund a 10 anni è quindi considerato infatti un indicatore della capacità di un paese di restituire i prestiti.
La crisi dello spread
Nel recente passato l’italia ha dovuto affrontare una grande crisi in quanto perdendo credibilità agli occhi dei cittadini aveva difficoltà nel trovare qualcuno che le prestasse dei soldi. In alcuni passaggi di questo periodo di crisi lo spread BTP-Bund ha raggiunto valori record, determinando numerose conseguenze sul governo del paese.
Cosi, se qualcuno fosse stato disposto a correre il rischio di prestare denaro allo stato italiano, questo rischio aveva, e lo ha tuttora, un prezzo, che viene definito premio al rischio. E che ricalca effettivamente quella che è la differenza tra i rendimenti dei titoli “più sicuri” tedeschi e quelli “meno sicuri” italiani.
L’importanza dello Spread nel Bilancio dello Stato
Lo spread è una variabile molto importante nel momento in cui lo Stato Italiano va a fare una previsione di bilancio tramite l’apposita Legge di Bilancio. Infatti l’ammontare degli strumenti di debito da collocare nel corso dell’anno successivo trova un limite in questa legge di bilancio, che stabilisce l’importo massimo di titoli pubblici da emettere al netto di quelli da rimborsare.
Definito questo quantitativo da emettere ogni Stato determina le linee guida alla base della strategia di copertura del fabbisogno secondo un’impostazione di medio-lungo termine che è diretta al contenimento:
– della spesa per interessi
– del rischio di interesse
– del rischio di rifinanziamento del debito a scadenza
Il mercato secondario dei titoli di stato
Proprio per questo fine è possibile utilizzare una vasta gamma di strumenti e tecniche di emissione. Una componente rilevante per il buon collocamento dei titoli è rappresentata dall’efficienza dei mercati secondari. Infatti poiché la maggior parte dei paesi finanziariamente più evoluti ricorre all’emissione dei titoli pubblici per coprire le proprie necessità, la raccolta realizzata per tale via avviene in condizioni di elevata trasparenza e in un contesto concorrenziale.
Gli indicatori importanti per il mercato secondario dei titoli di stato
Proprio in virtù di questa grande concorrenza alcuni indicatori hanno assunto un’importanza particolare, quali:
– Il rating
– La valutazione dei Credit Default Swap ( CDS )
– Il Bid to cover ratio
– La quota del debito pubblico in mano ad investitori esteri
– Lo spread, appunto