Il Ritorno dell’ora legale: risparmio energetico e impatti sulla salute

Autore:
Antonella Palumbo
  • Giornalista

Il Ritorno dell’ora legale: risparmio energetico e impatti sulla salute

Spostare le lancette in avanti di un’ora può sembrare un semplice gesto, ma dietro a questa tradizione stagionale ci sono molteplici implicazioni, sia positive che negative. L’ora legale ritorna, come ogni anno, portando con sé un dibattito che abbraccia risparmio energetico e considerazioni sanitarie.

ora
photo by Shutterstock

Nella notte tra il 29 e il 30 marzo 2025, l’ora legale farà ufficialmente il suo ritorno. Allo scoccare delle due del mattino, sarà il momento di spostare gli orologi avanti di sessanta minuti. Questo rituale annuale ci priverà di un’ora di sonno, ma in cambio ci regalerà serate allungate dalla maggiore luce solare. Mentre i nostri smartphone si occuperanno automaticamente di questo compito, il ritorno all’ora solare avverrà il 26 ottobre dello stesso anno.

Origini e obiettivi dell’ora legale

L’introduzione dell’ora legale fu motivata dalla necessità di utilizzare meglio la luce del sole e di ridurre il consumo di elettricità. In Italia, l’adozione risale alla Prima guerra mondiale nel 1916. Questo sistema fu sospeso diverse volte, tra cui i periodi dal 1921 al 1939 e dal 1948 al 1965. Anche se le ragioni originali appaiono oggi meno pressanti, l’ora legale resta un efficace mezzo per promuovere il risparmio energetico, particolarmente in un’epoca dove la sostenibilità è cruciale.

Effettivamente, spostando le lancette avanti, si riesce a tagliare significativamente l’uso di energia elettrica. Da parte sua, Terna, la società responsabile della rete elettrica italiana, stima un risparmio di circa 100 milioni di euro nei sette mesi in cui è in vigore l’ora legale. Si risparmiano circa 330 milioni di kWh, che si traducono non solo in un vantaggio economico, ma anche in una significativa riduzione delle emissioni di CO2, pari a circa 160 mila tonnellate, soddisfacendo il consumo annuale medio di oltre 125 mila famiglie. Considerando il periodo dal 2004 al 2024, sono stati risparmiati oltre 11,7 miliardi di kWh, corrispondenti a un risparmio di circa 2,2 miliardi di euro per i cittadini italiani.

Impatti sulla salute e complicazioni del cambio d’ora

Il passaggio all’ora legale non è privo di conseguenze, specialmente per il benessere umano. Alessandro Miani, presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale, evidenzia che tale transizione può scardinare il nostro ritmo circadiano naturale, che segue solitamente un ciclo di circa 24 ore quando non soggetto a influenze esterne. Questo adattamento forzato può indurre ripercussioni negative sulla pressione sanguigna e sulla frequenza cardiaca.

Studi riportano un aumento del 4% degli attacchi cardiaci nella settimana successiva al cambio d’ora, secondo l’Università di Stoccolma. Inoltre, molti individui manifestano difficoltà nel sonno, il che porta a una riduzione della concentrazione e dell’umore, influenzando negativamente il rendimento scolastico e lavorativo. Altri studi sottolineano un aumento negli incidenti stradali e sul lavoro, e in Australia è stato osservato un incremento dei tassi di suicidio nei giorni successivi al cambio di orario.

L’incerto futuro del cambio d’ora in Europa

Quale sarà il futuro del cambio d’ora nell’Unione Europea? Nonostante le speranze, la proposta di eliminare l’alternanza semestrale dell’ora, avanzata dalla Commissione europea guidata da Jean-Claude Juncker nel 2018, non ha raggiunto il traguardo desiderato. Basata su una consultazione pubblica che ha raccolto ben 4,6 milioni di risposte favorevoli per l’84%, la proposta non è riuscita a ottenere un accordo nel Consiglio europeo, malgrado l’approvazione del Parlamento europeo nel 2021.

La mancata intesa è dovuta, in parte, alle differenti percezioni tra i paesi: quelli del nord Europa tendono a considerare l’ora legale inefficace, mentre le nazioni mediterranee, come l’Italia, apprezzano le giornate più lunghe. Al momento, la questione resta irrisolta, con l’abolizione del cambio d’ora ancora in discussione. Vi è l’intenzione di organizzare una consultazione informale tra gli Stati membri per esaminare la possibilità di procedere. Nonostante le difficoltà, è evidente che il tema continua a suscitare discussioni animose tra i paesi europei.