Il Miracoloso cambiamento economico dell’argentina

Autore:
Antonella Palumbo
  • Giornalista

Il Miracoloso cambiamento economico dell’argentina

Argentina sorprende il mondo con una drastica riduzione della povertà, un risultato che riflette profondi cambiamenti nelle politiche economiche sotto la guida del presidente Javier Milei. Questo fenomeno si oppone alle aspettative iniziali e pone le fondamenta per una crescita economica stabile e sostenibile.

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Recenti dati dall’Argentina dipingono un quadro economico in netto miglioramento: la povertà, che un tempo colpiva il 52,9% della popolazione, è ora scesa al 38,1% nel secondo semestre dell’anno. Questo risultato rappresenta un traguardo rilevante per la presidenza di Javier Milei, che ha segnato una chiara discontinuità rispetto alla precedente gestione. Una tale riduzione in un tempo così breve, passando da un tasso di povertà del 41,7% lasciato dalla precedente amministrazione di centro-sinistra, indica una trasformazione radicale. Altrettanto significativo è il calo dell’indigenza estrema dal 18,1% all’8,2% in sei mesi.

L’Inflazione: Una Battaglia Vinta

In Argentina, la soglia di povertà è determinata dalla capacità di una famiglia di accedere ai beni essenziali, un valore fissato a 342.370 pesos, pari a circa 313 dollari. Milei, criticato a livello globale per il suo approccio combattivo contro l’inflazione, ha capovolto le aspettative. L’inflazione, che nel 2023 sfiorava il 211%, è stata drasticamente ridotta, stabilizzandosi intorno al 118% previsto per il 2024. L’OCSE ha predetto un’ulteriore discesa al 28,4% entro quest’anno, segno di una gestione economica incisiva.

Alla fine del 2023, l’inflazione mensile era ancora alta, a un impressionante 25,5%, ma in rapida discesa. A febbraio era solo al 2,4% e sotto il 3% da ottobre. Gli esperti prevedono un ulteriore calo annuale al 23,3% a marzo, segnando un drastico miglioramento dal 66,9% del mese precedente. Nell’aprile precedente, l’inflazione aveva superato uno strabiliante 292%. Inoltre, la gestione delle finanze pubbliche sotto Milei ha raggiunto un surplus fiscale per il 2024, un risultato storico, persino tenendo conto della spesa per interessi.

Coraggiose Riforme Rinvigorano l’Economia

Chi avrebbe mai immaginato che rigorose misure di austerità potessero coesistere così efficacemente con la crescita economica? Eppure, sembra che l’Argentina abbia sfidato le aspettative comuni. Nel terzo trimestre del 2024, il PIL del paese ha ripreso a crescere. Malgrado una riduzione dell’1,8% durante l’anno – in ogni caso inferiore alle previsioni degli economisti – la banca centrale prevede una crescita intorno al 5% per quest’anno. L’aumento del 6,5% dell’attività economica a gennaio testimonia un ritrovato entusiasmo e fiducia nel sistema economico.

Nel cuore del quartiere residenziale e commerciale, si celebra il successo delle politiche di Milei, che hanno creato un incremento economico dello 0,6% fino alla fine dell’anno scorso, con una conseguente riduzione della povertà. La bilancia dei pagamenti argentine ha fatto segnare un avanzo di un miliardo di dollari, un miglioramento straordinario dal deficit di -2,67 miliardi dell’anno precedente, spinto da esportazioni in crescita e un rinnovato interesse da parte degli investitori esteri.

Sfidare la Tradizione: Strategie Innovatrici

Milei ha lanciato il guanto di sfida alla tradizionale prudenza economica, dimostrando che interventi audaci e tempestivi possono portare a cambiamenti positivi. L’austerità e il controllo dell’inflazione non sono nemici della crescita stessa; piuttosto, è l’eccesso di spesa pubblica a danneggiare l’economia. La lotta del governo contro la povertà si è concentrata sull’accumulo di ricchezza e sulla riduzione del parassitismo sociale, tagliando sussidi e spese improduttive.

Il presidente guadagna seguaci tra mercati e famiglie, come dimostrano i sondaggi di popolarità e le dinamiche del peso sul mercato libero. Prima dell’arrivo di Milei, esisteva un’enorme discrepanza nel tasso di cambio tra il mercato ufficiale e quello libero; ora, il dollaro viene scambiato a 1.325 pesos, con una differenza del 20%. Sebbene la valuta abbia mostrato segni di ripresa, perdendo il 24% rispetto all’inflazione dell’anno precedente, c’è il rischio che sia sopravvalutata, compromettendo la competitività delle imprese argentine a livello mondiale.

Con l’orizzonte delle elezioni congressuali, il declino della povertà potrebbe diventare il biglietto vincente di Milei e del suo movimento, La Libertad Avanza. Mancando una maggioranza stabile, per ora il presidente si affida a tradizionali alleati di centro-destra. L’acquisizione di nuovi seggi potrebbe ribaltare la situazione, permettendo riforme ancora più rapide e incisive. Dal palcoscenico internazionale, l’attenzione è alta in attesa della decisione del Fondo Monetario Internazionale riguardo all’emissione di nuovi prestiti, segnando un nuovo capitolo nei rapporti diplomatici tra Buenos Aires e le istituzioni finanziarie globali.