Pianificazione finanziaria a breve termine
I finanziamenti a lungo termine, che sono quelli usati per finanziare gli acquisti delle attività dell’impresa quando il deficit è permanente. Chiaramente, questi vengono fatti in sede preventiva. Potrebbero verificarsi degli scompensi di cassa, ossia che venga meno la disponibilità liquida. In questi frangenti, l’impresa dovrà reperire denaro con i finanziamenti a breve termine. Le società che coprono quote limitate del fabbisogno iniziale con capitale a lungo sono croniche debitrici a breve.
Il flusso di cassa (CCN) è dato dalla differenza tra attivo e passivo corrente, quindi bisognerà fare delle considerazioni su ogni singola voce di questi. Una delle voci più gravose per la disponibilità liquida sono i crediti commerciali, insieme con le scorte. Su queste, in particolare, bisogna considerare il costo opportunità legato all’eccesso di rimanenze di magazzino. Le attività e passività correnti presentano un tasso di rotazione superiore a quello delle altre voci di bilancio, di conseguenza, si incasseranno crediti di periodi precedenti e parte degli incassi odierni saranno rinviati a periodi successivi. Stesso dicasi per i debiti e tali incassi non coincideranno praticamente mai, pur assomigliandosi.
Sul passivo, invece, una voce importante è quella dei debiti con i fornitori. Quando si verificano flussi di cassa negativi, l’impresa potrebbe essere tentata di dilazionarli. Non esiste un unico perfetto metodo (per esempio, la programmazione lineare) per fare queste considerazioni: dipende innanzitutto dalle dimensioni dell’impresa e dal suo potere contrattuale (es.: + acquisto → + sconti commerciali).
Un buon manager finanziario non dovrebbe lasciare eccedenze di cassa eccessive, visto che hanno comunque un costo opportunità (potrebbe comprare BOT, per esempio, oppure effettuare una restituzione anticipata di fondi agli azionisti).