Lyndall Urwick
E’ sua l’idea che la gerarchia non debba avvitarsi sui suoi principi costitutivi, avendo solo un ruolo strumentale rispetto alla gestione. Per lui e molti altri la priorità della direzione delle imprese sia non tanto la specializzazione del lavoro, quanto il coordinamento sul campo. Emerge una nuova versione del processo di costruzione della struttura e della direzione aziendale: “pochi chiari principi e molto coordinamento, cioè grande intervento manageriale”.
Per lui la finalità costitutiva dell’impresa è produrre e/o commercializzare i prodotti di cui abbisogna la comunità, pertanto prima di creare profitto, l’impresa ha da creare il consumatore.
Questi per lui i fondamentali principi di organizzazione e gestione aziendale:
- Autorità e responsabilità coincidono;
- L’autorità si diffonde dal vertice alla base della gerarchia, attraverso un processo scalare;
- La gerarchia presenta quindi vari livelli di autorità: proprietà, direzione, settore operativo;
- Per ogni livello di autorità e per ogni unità operativa vi è un capo che fa da guida ed esercita determinato poteri (leadership formale): di qui la leadership informale che si acquisisce sul campo, e anche se non è contenuto nella sfera di competenze, può aumentare il potere formalmente detenuto;
- I poteri inerenti a livelli di autorità via via decrescenti, si esercitano per delega questo perché il sistema aziendale abbisogna di decentralizzazione dell’autorità e della responsabilità;
- Anche qui vale il principio di eccezione;
- Ampiezza del controllo: è il numero massimo di operai o impiegati che un capo può controllare con il massimo dell’efficienza (Fayol nel 1925 e Urwick nel 1937);
- Trasparenza delle regole: i compiti attribuiti dal sovra ordinante al subordinato devono essere chiari e i comportamenti controllabili. Si evitano così le lotte intestine.
Ma prima ancora di questi principi bisogna tenere conto di quelle che sono le parole d’ordine che la direzione generale deve fare proprie e applicare, creando cooperazione e prevenendo il conflitto: stimolare le energie dei gruppi umani in impresa; esercitare la leadership; elevare il morale nel senso dello spirito di corpo; iniettare entusiasmo; saper comunicare.