Rapporto tra impresa e ambiente
Cominciamo a considerare le relazioni aziendali con l’esterno. Questo ha a che vedere con la competitività.
L’impresa naviga in un insieme di condizioni esterne, dette ambiente.
Si debbono ora valutare due tipi di mercati:
- il mercato a monte, ovvero i fornitori:
- sono le imprese stesse a metterli in concorrenza
- anche i fornitori possono mettere in concorrenza coloro che si approvvigionano: ad esempio, un’impresa fornitrice, in fase di crescita, potrebbe abbandonare taluni clienti (anch’essi imprese) perché garantiscono pagamenti meno puntuali o approvvigionamenti poco consistenti.
- il mercato a valle: la “concorrenza del consumatore” si basa sui Prezzi, la qualità, i tempi e le modalità di consegna etc. Il consumatore è, dunque, un “moving target”, poiché può mutare le proprie scelte.
L’impresa viene creata per stare in uno dei 3 settori (agricolo, industriale, terziario). Il terziario, da non confondere con il 3° settore che riguarda le imprese non profit, è ad oggi il più rilevante nei paesi evoluti (80%). Esso è collegato all’industria, ma è giunto al punto di rilevarne il dominio.
L’ambiente coincide con il settore (= task environment).
Nel settore, in un sistema complesso, esistono 5 forze competitive:
- concorrenti diretti
- concorrenti indiretti (es.: Fiat e ferrovie), cioè produttori di beni surrogabili o sostituibili
- potenziali entranti (imprese non già nel sistema-ambiente, ma che possono, grazie allo sviluppo odierno, entrarvi celermente, quindi devono considerarsi quali concorrenti)
- fornitori
- clienti