La finalizzazione
Parson, allievo di Weber, sosteneva che l’impresa ha bisogno di uno scopo. È la natura dell’attività aziendale (come meccanismo di trasformazione da input in output) a voler raggiungere un output.
In maniera assiomatica si tende a sostenere che le imprese siano finalizzate al reddito.
Quest’affermazione è criticabile.
La finalità generale è inequivocabilmente quella di produrre beni e servizi (lo scopo non è raggiungere un risultato economico positivo) e impattare sul mercato soddisfacendo i bisogni ed una domanda meritevole di considerazione.
Non tutte le imprese vogliono produrre beni e servizi a scopo di lucro. Le aziende di produzione (imprese) non profit (non lucrative) sono, comunque, imprese che statutariamente scelgono di rimanere in pareggio o essere in perdita, perché hanno finanziamenti/apporti a fondo perso al di fuori dei loro confini e, diversamente, avrebbero erosione del capitale sociale. Il reddito che viene generato, se positivo, non viene sempre distribuito (sotto forma di dividendi).
Le imprese si vincolano statutariamente ai loro scopi, quindi se lo scopo non è di lucro, qualsiasi reddito deve essere reinvestito. Altre imprese ancora soddisfano bisogni di tipo sociale (impresa sociale), o macroeconomico (sono le imprese statali, ad esempio, gli ospedali), secondo il principio del welfare (benessere).
Un’impresa (soprattutto non profit) deve essere legittimata ed efficiente, poiché il disaccoppiamento dei fini personali dai fini statutari, genera spesso disfunzionalità e crisi al suo interno, anche qualora i fini statutari siano esplicitati chiaramente e compresi. È il comportamento reale ad essere rilevante, non il fine. La non conflittualità tra i fini può essere sintomatica del successo. I fini personali soprattutto, ma anche quelli statutari, mutano e sono differenti tra loro all’interno delle gerarchie. I partecipanti devono collaborare per raggiungere il fine aziendale per perdurare nel tempo.
L’impresa speculativa, al contrario, è un’impresa “mordi e fuggi”, che nasce ad hoc per realizzare un solo affare.
L’impresa capitalistica per definizione è quella calvinistica. Per avvitamento sul fine intendiamo un servizio “virtuoso burocratico”: questo avviene, soprattutto nei servizi pubblici, poiché si dà eccessiva importanza allo svolgimento procedurale (si confondono i mezzi con i fini), fino a giungere ad un disservizio (macchina/singoli operatori inefficienti).