Funzioni aziendali nel processo produttivo (complesso da input ad output)
Aree funzionali:
- produzione
- approvvigionamento
- personale
- finanziaria
- contabilità e bilancio (rilevazione aziendale)
- marketing e vendite
Per ogni funzione vi sono uno o più attori differenti; nasce dunque la divisione del lavoro aziendale, con natura oggettiva e soggettiva.
Le aree sono definite funzioni, perché ciascuna di esse è correlata con le altre bi-univocamente, in un rapporto reciproco.
Ogni funzione ha il proprio task (compito), essendo anche funzionale alle altre (ricordiamo che funzionale = utile = necessario ≠ disfunzionale).
L’azienda è un sistema razionale almeno nelle intenzioni, che affronta il calcolo economico dei fattori produttivi, acquisendoli con l’idea che devono essere allocati in modo appropriato a ciascuna area: l’allocazione interna deve essere ottimizzata ad ognuna delle aree per ottenere un risultato economico positivo.
Il processo di trasformazione ha bisogno di un qualcosa che lo sostenga (processo di razionalizzazione: ordinamento del lavoro amministrativo secondo calcolo economico). Questo processo implica un ulteriore passaggio di strutturazione: creare una struttura organizzativa aziendale implica completare il processo di razionalizzazione.
Bisogna far intervenire precipuamente il fattore umano, secondo un modello gerarchico (che si distingue dal reticolare) a 3 livelli (implica la considerazione delle persone nelle loro funzioni di lavoro):
1° livello: proprietà (P), decisioni rilevanti (soprattutto nel m/l);
2° livello: dirigenti (D), funzione di sovrintendere il livello operativo;
3° livello: operativo (O), tecnici, operai, impiegati.
Tutti prendono delle decisioni aziendali, facendo subire all’impresa il processo di razionalizzazione.
La gerarchia è necessaria per distinguere i ruoli e la diversa importanza di tali decisioni.
Non si è ancora raggiunto un modello di democratizzazione totale.