Acquisto sintetico di euro a termine
Nel caso in cui nessuno sia disposto a quotare un prezzo a cui si potrà acquistare euro tra 12 mesi, è possibile percorrere una strada alternativa, basata su tre passaggi: Indebitamento in dollari: se ho bisogno di acquistare euro a termine significa che parto con una dotazione di dollari, che dovrò ottenere attraverso un indebitamento in dollari, e dovrò costruire una quotazione relativa al tempo che mi interessa, in questo caso 12 mesi.
Acquisto di euro a pronti contro dollari: con i dollari appena presi a prestito andrò subito ad acquistare euro.
Investimento in euro: tuttavia, come nel caso della merce, gli euro acquistati non mi servono immediatamente e, essendo un’attività finanziaria, potrò eliminare i costi per il loro mantenimento investendoli, in questo a caso a 12 mesi.
.Rivediamo questi passaggi in un caso pratico, riprendendo i dati dell’esempio precedente, ossia:
QP$/€ = 1,3153
i€ = 1,37%
i$ = 1,05%
Vediamo quindi che i flussi in 0 si annullano, come se non fossero mai esistiti, e ciò che rimane sono i flussi a T12, ossia il montante dell’indebitamento in dollari a 12 mesi e il montante dell’investimento in euro a 12 mesi. Come nell’esempio precedente, il prezzo di un euro rispetto al dollaro a 12 mesi sarà pari al rapporto tra i due importi, ossia (1 + i$ · t) (1 + 1,05% · 1)
QT$/€ = QP$/€ = 1,3153 = 1,311
(1 + i€ · t) (1 + 1,37% · 1)
Generalizzando risulterà:
(1 + ivaluta prezzo · t)
QT = QP
(1 + ivaluta merce · t)
Vendita sintetica di euro a termine
Nel caso in cui nessuno sia disposto a quotare un prezzo a cui si potrà vendere euro tra 12 mesi, è possibile ricorrere ad una strada alternativa, nuovamente basata su tre passaggi:
Indebitamento in euro: se voglio vendere euro a termine significa che parto con una dotazione di euro, che dovrò ottenere attraverso un indebitamento in euro, e dovrò costruire una quotazione relativa al tempo che mi interessa, in questo caso 12 mesi.
Vendita di euro a pronti contro dollari: con gli euro appena presi a prestito andrò subito ad acquistare dollari.
Investimento in dollari: i dollari acquistati non mi servono immediatamente, perciò andrò ad investirli per un periodo di 12 mesi.
Anche in questo caso i flussi in 0 si annullano, come se non fossero mai esistiti, e ciò che rimane a T12 è un flusso di cassa in uscita in euro e un flusso di cassa in entrata in dollari.
Abbiamo quindi verificato che, con tali operazioni, costruisco lo stesso risultato che otterrei con un contratto a termine.
L’arbitraggio di parità coperta (o di interesse coperto)
Supponiamo ora che il mercato esprima una quotazione a termine diversa dalla quotazione teorica che abbiamo imparato a calcolare. In questo caso ha senso impostare una strategia di arbitraggio, che prende il nome di arbitraggio di parità coperta o di interesse coperto. Ovviamente, dovrò acquistare al prezzo più basso e vendere al prezzo più alto, perciò risulterà:
– se QT* > QTmkt ® acquisto alla quotazione di mercato e vendo alla quotazione teorica;
– se QT* < QTmkt ® acquisto alla quotazione teorica e vendo alla quotazione di mercato.
L’acquisto o la vendita alla quotazione teorica è quella che abbiamo imparato a costruire. L’arbitraggio di parità coperta, perciò, si realizza attraverso quattro operazioni: tre per l’acquisto o la vendita alla quotazione teorica e una per l’acquisto o la vendita alla condizioni di mercato.
Supponiamo di voler impostare una strategia di arbitraggio di parità coperta relativamente al tasso di cambio euro-sterlina, disponendo delle seguenti informazioni:
i€ = 1,4%
iGbp = 1,9%
QPGbp/€ = 0,83 QTmkt = 0,85
Come prima cosa andiamo a calcolare la quotazione teorica:
(1 + 1,9%)
QT* = 0,83 = 0,81
(1 + 1,4%)
Dal momento che QT* < QTmkt dovrò acquistare alla quotazione teorica e vendere alla quotazione di mercato. Dovremo quindi effettuare un acquisto sintetico di euro a termine e poi una vendita di euro a termine alle condizioni di mercato. Avremo quindi le seguenti operazioni:
– Indebitamento in sterline;
– Acquisto di euro a pronti contro sterline;
– Investimento in euro;
Vendita di euro a termine; Vediamo che tutti i flussi di cassa in 0 si annullano e ciò che resta è il costo in sterline e il ricavo in sterline a T12. Se, come in questo caso, il ricavo è superiore al costo, l’arbitraggio è riuscito e il profitto sarà dato dalla differenza tra ricavo e costo, ossia:
Profitto = 0,862 – 0,846 = 1,6 centesimi di sterlina per ogni euro su cui effettuiamo l’arbitraggio.
Ora manteniamo tutti i dati precedenti ma supponiamo che la quotazione di mercato sia pari a 0,80. Poiché QT* > QTmkt, dovrò acquistare alla quotazione di mercato e vendere alla quotazione teorica, ossia avrò un acquisto di euro a termine alle condizioni di mercato e poi una vendita sintetica di euro a termine. Avremo quindi le seguenti operazioni:
– Acquisto di euro a termine;
– Indebitamento in euro;
– Vendita di euro a pronti contro sterline; Investimento in sterline.
Nuovamente, tutti i flussi di cassa in 0 si annullano e ciò che resta è il costo in sterline e il ricavo in sterline. Il profitto sarà pari a: Profitto = 0,846 – 0811 = 3,5 centesimi di sterlina per ogni euro su cui effettuiamo l’arbitraggio.
Il contratto a termine è il primo contratto derivato che ho a disposizione, ricordando che la gestione dei rischi tramite gli strumenti derivati passa attraverso l’eliminazione o, ove non sia possibile, la minimizzazione dell’incertezza rispetto ai valori futuri. Gli strumenti derivati, quindi sono strumenti volti all’eliminazione dell’incertezza e non alla massimizzazione del profitto, perché, se il mercato si muove in modo favorevole, senza il costo sostenuto per la copertura, il guadagno sarebbe certamente superiore.