Le aziende composte a fine erogativo
Le aziende composte a fine erogativo, influenzano l’attività di produzione su quella di erogazione o di consumo e quindi le conseguenze della prima attività sul realizzo delle finalità, erogative o di consumo, per le quali la stessa azienda composta è sorta. Quanto all’entità dei processi di produzione accanto a quella tipica di erogazione delle omonime aziende, si va dall’attività di produzione elementare dell’azienda familiare (che rappresenta la più semplice azienda di erogazione) costituita dalla preparazione dei cibi, o dal confezionamento di qualche capo di biancheria, o dalle piccole riparazioni domestiche, tanto per citare qualche esempio, a gestioni produttive più complesse rappresentate da vere e proprie imprese, con propria autonomia giuridica, collocate nell’ambito di aziende di erogazione.
Tipici esempi di queste realtà, sono costituiti dall’IRI e dall’ENI, tipici gruppi di produzione nell’ambito dell’azienda di erogazione statale del nostro Paese. Tra i due casi estremi esistono realtà intermedie di aziende composte di erogazione nelle quali, accanto ovviamente a quella di erogazione che non manca mai, coesistono, insieme a questa, gestioni produttive che, pur senza assurgere a distinte aziende con propria personalità giuridica, caratterizzano ciò nondimeno, ed in modo significativo, le stesse aziende di erogazione (esempio le A.S.L., Aziende Sanitarie Locali). Illustrata nelle sue forme più tipiche l’entità dell’attività di produzione rispetto a quella di erogazione nelle aziende composte a fini erogativi, vediamo ora l’influenza della prima sulla seconda, influenza che segna, pertanto, il contributo, positivo o negativo, dei processi di produzione sulla realizzabilità dei fini istituzionali, di erogazione o di consumo, che caratterizzano prevalentemente le aziende in discorso.
E’ chiaro che quanto più significativa risulti la gestione produttiva, tanto più rilevante sarà la sua influenza, positiva o negativa, su quella erogativa e quindi sulla realizzabilità dei fini dell’azienda composta. Così, nelle aziende di erogazione in cui le attività produttive sono gestite attraverso società con propria autonomia giuridica, quell’influenza è segnata dal risultato economico positivo o negativo prodotto dalle stesse società. Nelle aziende di erogazione o di consumo dove la gestione produttiva non è formalmente separata da quella tipica di erogazione o di consumo, l’influenza della prima gestione sulla seconda è, invece, di più incerta determinazione.
E’ il caso, per esempio, delle aziende familiari in cui è presente un’attività agricola non separata formalmente da quella tipica di queste aziende, di erogazione o meglio di consumo, in cui i componenti della famiglia apportano il proprio lavoro, necessario per la coltivazione e quindi per la produzione dei prodotti agricoli, che vengono quindi consumati totalmente o parzialmente dai componenti della stessa famiglia. Nelle aziende in argomento sono tali i legami tra attività produttiva ed erogativa o di consumo che è difficile distinguere le due attività, e quindi i due tipi di aziende, tanto che “più che parlare di due aziende, quella domestica e quella agraria, si potrebbe parlare di un’unica azienda composita, agrario – domestica”.
Tra l’altro, l’esame della realtà aziendale ci fa osservare il caso di aziende di erogazione nelle quali la gestione produttiva pur non essendo formalmente separata da quella erogativa, dà luogo alla formazione di un bilancio autonomo composto, tra l’altro, dal conto economico che segna, attraverso il risultato economico positivo o negativo, il contributo dell’attività produttiva alla realizzazione dei fini di erogazione o di consumo per i quali le omonime aziende, di quest’ultimo tipo, sono state istituite. E’ il caso, per esempio, delle A.S.L. (Aziende Sanitarie Locali) che gestiscono ospedali o distretti ospedalieri e che, come già riferito, compongono il bilancio annuale, composto come nelle società commerciali, oltre dalla nota integrativa, dallo stato patrimoniale e dal conto economico che evidenziano l’utile o la perdita di esercizio della loro attività produttiva, e quindi l’influenza della gestione produttiva sulla realizzabilità delle finalità di erogazione o di consumo che costituiscono il presupposto e, pertanto, il fine precipuo della costituzione di queste aziende.
Si discute, a riguardo delle aziende composte a fine erogativo, se esse rappresentino una terza classe di aziende (accanto a quelle di erogazione o di consumo in senso stretto ed a quelle di produzione) ovvero se esse rientrino nella più ampia categoria delle aziende di erogazione. E’ certo che si bada all’attività (di produzione e di erogazione) svolta da queste aziende, esse vanno a costituire si una terza categoria di aziende. Se invece si bada al fine delle stesse aziende, esse rientrano nella più ampia categoria delle aziende di erogazione, in quanto l’attività di produzione è strumentale all’attività di erogazione, che caratterizza la gestione di questo tipo di aziende.