Domande appello orale di Gennaio 2012
Se un socio decide di uscire dalla partecipazione all’impresa la sua parte di capitale gli viene restituita? Deve cercare qualcuno che subentri a lui. Il capitale di rischio non è vincolato alla restituzione, non è detto.
Cos’è l’autofinanziamento? Sono le risorse che si formano in maniera permanente o temporanea per effetto della gestione corrente
Cos’è la gestione corrente? E’ l’insieme di operazioni di gestione con le quali si utilizza una capacità produttiva già finanziata e predisposta. Essa da luogo alla formazione di risorse finanziarie in senso ampio (Autofinanziamento) o stretto (Cash Flow della gestione corrente).
Cosa sono i costi fissi? Se lei produce 100 o 10000 unità di prodotto il suo ammortamento dell’impianto aumenta o diminuisce? I costi sono detti fissi perché la loro entità non varia al variare della quantità prodotta. Possono essere:
- di struttura: investimenti per ottenere la capacità produttiva. Sono fattori produttivi a fecondità ripetuta che definiscono la capacità produttiva dell’impresa (ecco perché son detti di struttura). Sia che produca o non produca, il costo è lo stesso e resta costante a meno che non vari la capacità produttiva. Anche se i fattori sono acquisiti in affitto (leasing, affitti per fabbricati), si tratta comunque di costi fissi: i contratti d’affitto sono pluriennali che vincola al pagamento del canone in modo analogo all’ammortamento. Sia che io produca, che non produca devo pagare l’affitto.
- di politica: sono costi sostenuti per realizzare politiche aziendali volte a migliorare efficienza e redditività. L’entità dipende dagli obiettivi che si vogliono raggiungere. Sia che produco 100 o 1000 l’entità del costo non varia.
Cosa sono i costi commerciali? Faccia un esempio di un costo commerciale. Sono i costi che riguardano i rapporti dell’impresa coi mercati di fornitura e di sbocco. ESEMPIO: provvigioni di vendita
Autofinanziamento in senso diretto, come si calcola. Innanzi tutto si può tener conto che l’autofinanziamento corrisponde a quella parte delle Entrate finanziarie della gestione corrente che non vengono riassorbite nel periodo dalle Uscite finanziarie della gestione corrente (ovvero dai costi monetari e dagli oneri finanziari). Da questo deriva la formula del metodo reddituale diretto: [ricavi di vendita + delta rimanenze prodotti] – [costi fattori a fecondità semplice – delta rimanenze materie prime + oneri finanziari]
Che rapporto c’è tra autofinanziamento e cash flow? La variazione, per effetto della gestione corrente, del CCN corrisponde all’Autofinanziamento in senso ampio (reddito spendibile), mentre la variazione, per effetto della gestione corrente, del solo capitale monetario può essere definito come cash flow corrente.
Conto economico. Elencare tutte le voci.
Dove si collocano gli ammortamenti? Tra i costi di produzione se sono per fattori caratteristici, nell’area atipica se si tratta di fattori come immobili ad uso civile
Configurazione di costo: quali sono i costi della gestione caratteristica? Sono i costi che riguardano la gestione caratteristica
Cos’è l’economicità? Dire anche che se l’impresa opera in economicità è autonoma e durevole.
Nel tempo, definire “autonoma” e “durevole” con esempi. L’economicità è il carattere primario di aziendalità l’utilizzo efficiente ed efficace delle risorse per ottenere prodotti finiti con un valore superiore ai fattori impiegati. Da questa caratteristica derivano l’autonomia e la durabilità. L’autonomia è l’indipendenza nello svolgere l’attività produttiva e nelle decisioni di gestione .Ad esempio un istituto secondario superiore non è autonomo perché le decisioni dipendono dal provveditorato. La durabilità è la caratteristica di un’attività destinata a sopravvivere e perdurare nel futuro perché utile e svolta in condizioni di economicità. Un’azienda pubblica in perdita tenuta in piedi dallo stato per pubblico interesse non è economica quindi non ha carattere di durabilità. Viene tenuto in piedi da terzi.
Differenza tra efficienza e efficacia. L’efficienza è la condizione per cui l’impresa sfrutta al massimo i fattori produttivi, per la buona gestione. L’efficacia è la condizione per cui si produce un prodotto che risponde alle esigenze dei consumatori, ha un alto valore d’uso.
Indici di redditività. specialmente il Roe, chiede: se ho un roe del 13% è soddisfacente o no? Gli indici assumono significato se confrontati con risultati degli anni precedenti e/o con gli stessi indici di imprese analoghe per attività e dimensioni e con l’indice i.
Valore d’uso e valore di scambio. Il valore d’uso del prodotto è l’utilità soggettiva che la persona trae dal consumo di quel prodotto è l’utilità che la disponibilità di un prodotto procura al soggetto. Il valore di scambio è il prezzo a cui il bene viene reso disponibile sul mercato. Il valore di scambio può essere inferiore al valore d’uso per effetto della concorrenza, ma non potrà mai essere maggiore perché verrebbe a meno la disponibilità di acquistare il prodotto da parte dei consumatori.
Operazioni di realizzo: ritorno in forma liquida degli investimenti. Ritorno in forma liquida del capitale investito:
- Cessione di prodotti finiti: realizzo indiretto del capitale monetario attraverso la vendita dei prodotti.
- Cessione di fattori produttivi: realizzo diretto del capitale monetario attraverso la vendita diretta dei fattori a fecondità ripetuta. Se il valore di realizzo è maggiore del valore residuo ho una plusvalenza, viceversa una minusvalenza.
Rapporto tra roe e i.Il ROE è influenzato dell’indice i come espresso nell’equazione reddituale. Equazione reddituale: ROE = i + (K / CN) * (ROI – i)
Rischio generale di impresa: è influenzato da fattori interni e esterni. quali sono? Faccia degli esempi. I rischi generali sono relativi alla condizione di precarietà che sovrasta ogni impresa per il fatto di operare sul mercato. Tuttavia certi fenomeni aventi carattere generale, possono ricadere più pesantemente su certe imprese a causa di una loro caratteristica: l’innalzamento dei tassi di interesse colpirà maggiormente le imprese che fanno maggior ricorso al debito, anche se il rischio riguarda tutti.
Come ci si può tutelare dal rischio di impresa? Stipulando assicurazioni o creando fondi rischi.
Rapporto tra autofinanziamento e ammortamenti. Gli ammortamenti che concorrono alla formazione dell’autofinanziamento. Rappresentano un costo non monetario e sono una componente di autofinanziamento come fenomeno finanziario, in virtù del ruolo che essi svolgono nell’ aumento delle dimensioni dell’impresa quando essa è espressa in termini di capacità produttiva. L’ammortamento è un processo tecnico-contabile che consente di ripartire il costo di un bene, la cui utilizzazione è ripetuta in più esercizi, nel periodo di vita utile nell’azienda. La circostanza che tali beni forniscono utilità in più esercizi comporta la necessità di ripartire il costo tramite un processo di ammortamento. In ottica finanziaria l’ammortamento consente il recupero di capitale investito, permette all’azienda di procurarsi una certa liquidità per effetto dell’imputazione a conto economico di costi non monetari, contrapposti a ricavi monetari derivanti dalle vendite. Ciò significa che le risorse dapprima impiegate, si rimettono in circolo, si liberano e con il reinvestimento continuativo delle disponibilità liberate dal processo di ammortamento l’impresa costituisce una forma di finanziamento interno con la quale può ampliare la potenzialità produttiva senza ricorrere ad altre fonti di finanziamento.
Rischi particolari e specifici, ad esempio garanzia prodotti o crediti insoluti. I rischi possono essere classificati in base alla specificità:
- generali: colpiscono tutte le imprese, sono relativi alla condizione di precarietà in cui operano, per il fatto di operare sul mercato.
- particolari: relative a specifiche attività o modalità di svolgimento delle operazioni di gestione. (se offro dilazioni di pagamento, rischio insolvenza)
Cosa sono i fattori a pagamento anticipato?
Redditività potenziale: modello di Porter e le forze di mercato
Che influenza ha una maggiore efficacia sul valore aggiunto, ferme le altre condizioni? Una maggiore efficacia comporta l’acquisizione di materie prime a un prezzo minore e la vendita di prodotti a un prezzo maggiore. Meno costi e più ricavi di vendita comportano un aumento del Valore aggiunto, con conseguente aumento di reddito. Infatti la dimensione delle “fette” (del grafico a torta che può rappresentare il valore aggiunto) che rappresentano i costi restano uguali, mentre la fetta di utile assorbe l’aumento di valore aggiunto totalmente.
Capitale di credito e capitale di rischio: come funziona la restituzione? Il capitale di credito va restituito alla scadenza fissata. Il capitale di rischio viene restituito ai soci in sede di liquidazione in via residuale.
Disegnare la retta dei costi totali se supponiamo una parte fissa e una parte variabile. Ramo dei costi del diagramma di redditività: pendenza pari al costo variabile unitario, intercetta l’asse y al livello dei costi fissi.
Gli accantonamenti e l’autofinanziamento. L‘accantonamento al f.do prodotti in garanzia genera autofinanziamento, quello svalutazione crediti no.
Valutazione delle rimanenze attive secondo il principio della prudenza. Cos’è il valore di presunto realizzo? Al valore minimo tra il valore di costo e il valore di presunto realizzo, secondo il principio della prudenza. il valore di presunto realizzo è il valore che si presume di incassare dalla vendita. E’ il prezzo. Valutazione dei rischi in essere secondo il principio della prudenza al valore massimo tra quelli ragionevoli.
Principio della prudenza: perché? Riserve occulte e annacquamento del capitale. Per evitare riserve occulte e annacquamento del capitale. Le riserve occulte si hanno sottostimando le rimanenze e sovrastimando i rischi. L’annacquamento del capitale sottostimando i rischi e sovrastimando le rimanenze. L’annacquamento del capitale può causare la distribuzione di utili fittizi, portando di fatto all’erosione del capitale proprio.
Leva finanziaria e equazione reddituale
Capitale circolante netto: definizione, tipi, calcolo
Equilibrio finanziario
Margine di contribuzione: definizione, margine di contribuzione lordo e netto – costi rilevanti e non rilevanti, costi opportunità.
I costi fissi indiretti sono rilevanti? Sono ineliminabili, non rilevanti