Figli naturali e riconosciuti
Andiamo all’art. 258, figli naturali, effetti del riconoscimento. Il riconoscimento non produce effetti che riguardano il genitore salvo i casi previsti dalla legge. Cosa si è inteso? Effetti nei confronti del genitore e non altri parenti. Può anche esserci anche un’altra lettura: nei confronti del genitore che lo fa e non produce effetti nel genitore che non lo fa, lettura più coerente. Si è desunta dall’art. 258 l’ irrilevanza della parentela naturale in linea collaterale, proprio ai fini successori. Quando qua nel 565 si parla di altri parenti, si parla di altri parenti legittimi.
Dunque, prima questione si prospettò nel caso di successione fra due fratelli naturali, due figli di stessi genitori fra loro non uniti in matrimonio. Il ragionamento della corte è questo. A e B hanno due figli, X e Y. Se A e B sono sposati, X e Y sono fratelli, se non sono sposati X e Y non sono fratelli. Se X muore dopo la morte dei genitori e non ha fatto testamento, a chi va la sua eredità? Il problema si era posto in un caso in cui era l’unico parente. Lo Stato accampava diritti sull’eredità dicendo Y non è un parente, i beni devono venire allo Stato. La corte costituzionale ha detto che avendo la successione dello stato carattere residuale, Y, fratello naturale, va posto in fondo a tutti gli altri parenti che sono quelli prima del sesto grado e prima dello stato. Se ci fosse stato un cugino, Z, questo cugino avrebbe prevalso su Y. È una cosa che non sta né in cielo né in terra. La corte costituzionale si è pronunciata nel caso in cui ci sono due cugini naturali. È stata ancora più dura Qui è un rapporto di consanguineità così lontano che non c’è motivo di far prevalere il cugino naturale. In questo caso ha ritenuto cugino derivante da una situazione non coniugale. L’ascendente comune non era sposato. I cugini sono figli di due sorelle. La nonna e il nonno non sono sposati, i cugini non hanno alla loro origine un matrimonio, ma sono cugini naturali. Il cugino diceva mettimi per ultimo di fronte allo Stato ma riconoscimi che sono più vicino. La corte ha detto no, la consanguineità è così annacquata che non merita alcuna tutela. Progetto di riforma cosa fa? La prima norma che prevede, chissà se il progetto sarà approvato dall’altro ramo, è modificare il 458 e anche il 72 ,sulla parentela, dicendo che sussiste anche in assenza del matrimonio dell’ascendente.
Veniamo a considerare la successione legittima. È quella che opera quando manchi in tutto o in parte il testamento. Successione legittima nel caso in cui non c’è testamento, se il testamento disponga solo per alcuni beni non di altri. O è stato annullato, l’erede è indegno. Tutte le volte in cui le regole testamentarie o non ci sono o non sono efficaci. È una successione che opera sulla base del principio di solidarietà familiare. Si ritiene opportuno che i beni restino all’interno di una determinata famiglia. I diritti dei successori legittimi prescindono dallo stato di bisogno. È l’idea che la famiglia merita tutela sul piano patrimoniale.
Come funziona la successione legittima? Vengono indicati quelli che sono i successibili. L’eredità si devolve al coniuge e ai discendenti legittimi naturali, ai discendenti legittimi, ai collaterali, agli altri parenti e allo Stato. Come funziona la legittima? Se esistono parenti più prossimi, questi escludono quelli remoti. Nello stesso grado di parentela, se ci sono più soggetti, fra questi si divide l’eredità. Ci sono dei soggetti fra i quali si può verificare concorso. Di solito i più prossimi escludono i più remoti. Però può esserci un concorso fra chi? Da un lato il coniuge che concorre con i figli se ci sono, o altrimenti con gli ascendenti e anche con i fratelli e sorelle. Dall’altro si può verificare un concorso fra ascendenti e fratelli e sorelle. I figli escludono tutti gli altri, tranne il coniuge. Il coniuge può avere un po’ questo ruolo di jolly. Sottolineo questo. Nelle successioni legittime troviamo anche i legittimari. Troviamo anche altri soggetti che non sono legittimari. Se si verifica una successione senza testamento, i legittimari succedono secondo le regole della successione legittima. La legittima riguarda tutto il patrimonio ereditario.
Facciamo un attimo il caso della successione dei figli. Al padre e alla madre succedono i figli in parti uguali. Se abbiamo due figli a ciascuno spetta la metà. La quota di riserva in caso di due figli è 2/3, cioè 1/3 per ciascuno. Nel caso in cui manchi il testamento le quote dei legittimari si calcoleranno secondo le regole della successione legittima. La necessaria verrà in gioco, le quote verranno in gioco soltanto se c’è stata una donazione e si tratta di vedere se c’è stata oppure no lesione di legittima. Prima di tutto succedono i figli in parti uguali, se però c’è il coniuge, allora quando con il coniuge concorrono i figli, il coniuge ha diritto alla metà, se concorre con un solo figlio, ad 1/3 se concorre con più figli. Qua si tratta di ripartire l’intero patrimonio. Se non ci sono figli, al coniuge spetta l’intera eredità. Se ci sono genitori e fratelli sorelle, si verifica il concorso del coniuge con gli ascendenti e fratelli e sorelle. Tra i coniugi a pieno titolo, è considerato anche il coniuge nel caso di annullamento di matrimonio. Qui come sono regolati i diritti successori? Se il coniuge muore dopo l’annullamento i due non sono coniugi e quindi non spetta nulla. L’annullamento determina la cessazione dello stato coniugale.
Il problema si pone quando la causa di nullità era iniziata in vita, ma la sentenza arriva dopo la morte. Ammettiamo due coniugi. Uno dei due chiede l’annullamento del matrimonio. Inizia il processo. Uno muore e la sentenza è pronunciata dopo la morte. Il principio qual è? Che la sentenza di nullità del matrimonio, in linea di principio avrebbe effetti retroattivi, pronuncia avrebbe effetti dal momento in cui il matrimonio è stato celebrato. Se si applicasse questa regola il coniuge non essendo mai stato tale, non avrebbe mai diritto successorio.
Ragioniamo in termini di nullità del contratto. Contratto nullo? È come se non fosse mai stato concluso. Non trasferisce la proprietà, non fa nascere obbligazioni. Applicato al matrimonio, dovremmo dire matrimonio nullo e non sono mai stati coniugi. Temperato dalle regole sul matrimonio putativo. Regole art. 128 che attribuiscono rilievo alla buona fede. In materia successoria, se il coniuge superstite era in buona fede, cioè ignorava la causa di invalidità del matrimonio. Matrimonio contratto per errore sull’esistenza di una malattia incompatibile, se al momento del matrimonio il coniuge non sapeva dell’esistenza della malattia, viene tutelato e gli effetti di nullità si producono solo dalla sentenza. Efficacia ex nunc, nunc = adesso. Il coniuge putativo succede secondo le regole proprie della successione del coniuge. Quando l’annullamento del matrimonio sopraggiunge dopo la morte, se il coniuge era in buona fede succede secondo le regole proprie della successione del coniuge. Se era in mala fede, ha esercitato una violenza nei confronti dell’altro, non è tutelato e non ha diritto successorio. Ultima cosa che volevo sottolineare è questo. In certi casi si dà luogo a successioni anomale. Le regole successorie riguardano l’intero patrimonio. Ci sono alcuni cespiti che seguono regole diverse.
Abbiamo visto diritti successori del divorziato e separato, consideriamo il caso del TFR, della liquidazione, trattamento di fine rapporto. Anche qui la liquidazione è attribuita dal codice secondo regole specifiche. I vari diritti che possono essere riconosciuti, il 2120 e 2122 ci dice che spettano al coniuge, figli e se vivevano a carico del prestatore di lavoro, parenti entro il terzo grado se vivevano col testatore. Abbiamo il cespite con regole sue proprie. Regole diverse, secondo anche requisiti in parte differenti. Lo stesso per quello che riguarda, ad esempio le regole sul contratto di assicurazione privata caso morte, qui bisogna considerare il diritto all’indennità di fine rapporto del divorziato, diritto del divorziato sulla pensione di reversibilità.
Anche la pensione segue regole sue proprie. Spetta non a tutti, ma in casi particolari. Ci sono diritti o beni che spettano secondo regole diverse, fanno eccezione al principio della unitarietà della successione. Si parla di successioni anomale la cui attribuzione è prevista dalla legge. Parlando di testamento, vedremo che si parla anche di successioni anomale volontarie. Hanno la loro fonte nell’autonomia privata