Disparità economiche in Italia

Autore:
Antonella Palumbo
  • Giornalista

Disparità economiche in Italia

L’ultimo rapporto del Ministero dell’Economia mette in luce un panorama alquanto variegato del contesto fiscale italiano. Nonostante un aumento del numero di contribuenti e della relativa Irpef, il volume d’affari soggetto a Iva registra una flessione.

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Le Città Più Ricche: Un primato nordico

Se guardiamo ai comuni più ricchi d’Italia, emergono tutte città del Nord. Portofino domina la classifica nazionale con un sorprendente reddito medio di 94.505 euro, in salita rispetto all’anno precedente. Dietro di lei, troviamo Lajatico con 61.980 euro e un piccolo gruppo di città che rappresentano i bastioni settentrionali di ricchezza: Basiglio (50.807 euro), Solonghello (47.801 euro) e Cusago (41.987 euro) tra le altre. A ben vedere, questi luoghi testimoniano la disparità economica tra le regioni italiane, poiché non vi è presenza di comuni del Centro-Sud tra i primi in classifica. La Lombardia, con i suoi numerosi sobborghi residenziali e località turistiche, conferma la propria superiorità, favorita anche da un tessuto urbano e imprenditoriale che catalizza ricchezza.

Profili di Reddito nelle Province

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Milano, cuore economico pulsante della Lombardia, guida le province italiane con un reddito medio pro capite di 32.480 euro. Monza e Brianza e Bologna seguono di poco, evidenziando l’importanza del Nord come locomotiva economica del Paese. Al contrario, le province di Crotone, Vibo Valentia e Agrigento presentano i livelli di reddito più bassi, sottolineando ancora la debolezza economica del Sud. Questa spaccatura si riflette anche nella classifica regionale, dove la Lombardia si assicura la posizione più preminente con 28.100 euro, mentre la Calabria si ferma a 17.900 euro. A cosa si deve questo divario? Le infrastrutture, l’industria e l’accesso a mercati vari e dinamici spiegano parte di questa differenza.

Dinamiche Fiscali e Redditi

Per quanto riguarda la tassazione Irpef, il numero di contribuenti è salito a oltre 42,5 milioni, con un incremento dell’1,3% rispetto all’anno precedente. La dichiarazione complessiva dei redditi ammonta a quasi 1.028 miliardi di euro, segnando una crescita del 5,9%. La maggior parte di queste entrate proviene da lavoratori dipendenti e pensionati, i quali compongono l’84% del totale. Tuttavia, chi esercita un’attività autonoma gode di un reddito medio notevolmente superiore, pari a 70.360 euro. Questa categoria di lavoratori ha visto un incremento del reddito medio del 8,8%, superando gli aumenti registrati in altre categorie professionali. Sul fronte delle imposte, le addizionali regionali e comunali hanno mostrato un aumento significativo, con il Lazio che guida questa crescita. Tuttavia, mentre Iva ha segnato un calo nel volume d’affari dichiarato, l’imposta specifica è aumentata del 9,4%, raggiungendo i 157 miliardi di euro.