Cosa sono i titoli di stato? BOT, CCT, CTZ e BTP
Cosa sono i titoli di stato
I titoli di Stato sono obbligazioni emesse da enti sovrani. Lo Stato italiano, formalmente si tratta del Ministero dell’Economia e delle Finanze ( MEF ), emettendo tali obbligazioni reperisce denaro per finanziare le proprie attività.
Detto in altro modo, lo Stato emette titoli per coprire i debiti che accende per mantenersi e per produrre i servizi che gli competono attraverso la spesa pubblica : scuole, salute, infrastrutture, sicurezza, difesa, ecc
Di contro l’investitore acquistando tali obbligazioni presta fondi all’emittente per un determinato periodo di tempo, con l’obiettivo di ottenere una performance congrua con il rischio sostenuto.
Quali sono i tipi di titoli di stato italiani: BOT, CCT, CTZ
In Italia ci sono sei tipi di Titoli di Stato. Le differenze tra i diversi tipi dipendono da due cose: la durata e le modalità di remunerazione.
Eccoli:
- Buoni Ordinari del Tesoro (BOT): durata di 3, 6 e 12 mesi, privi di cedole, il rendimento è dato dallo scarto di emissione;
- Certificati di Credito del Tesoro (CCT): durata di 7 anni e cedole semestrali a tasso variabile;
- Certificati del Tesoro Zero Coupon (CTZ): titoli della durata di 24 mesi, privi di cedole, tutto il rendimento dipende dallo scarto di emissione;
- Buoni del Tesoro Poliennali (BTP): durata di 3, 5, 10, 15, 30 e 50 anni, con cedole fisse semestrali;
- Btp Italia: durata di 4, 6 o 8 anni cedole annuali pagate ogni sei mesi;
- Buoni del Tesoro Poliennali Indicizzati all’inflazione europea (BTP€i): durata di 5 e 10 anni, il capitale e le cedole semestrali sono rivalutati in base all’andamento dell’inflazione europea.
I titoli di Stato vanno acquistati tramite una banca o un intermediario finanziario. E possono essere comperati sia durante l’asta di emissione sia sul mercato secondario.
Come valutare il rischio dei titoli di stato
I titoli di Stato, in quanto obbligazioni, espongono l’investitore ad alcuni rischi:
- Di reinvestimento
- Di interesse/di prezzo
- Di rimborso anticipato
- Di liquidità
- Di inflazione
- Di tasso di cambio
- Di credito
Proprio riguardo al rischio di credito, cioè il rischio di non vedersi restituito il capitale e/o gli interessi come previsto dal contratto, ci sono agenzie di rating che valutano gli emittenti in base al loro merito creditizio con una scala di valori espressi su base alfa-numerica.
Le principali agenzie di rating sono Standard&Poor’s, Fitch e Moody’s.
Di seguito la scala di valutazione adottata da S&P , associata al rischio di default ad un anno :
- Rischio minimo :
- AAA = 0,01%
- Rischio modesto :
- AA+ = 0,02%
- AA = 0,03%
- AA- = 0,04%
- Rischio medio basso:
- A+ = 0,05%
- A = 0,07%
- A- = 0,09%
- Rischio accettabile:
- BBB+ = 0,13%
- BBB = 0,30%
- BBB- = 0,50%
- Rischio accettabile con attenzione :
- BB+ = 0,50%
- BB = 0,90%
- BB- = 1,60%
- Attenzione specifica con monitoraggio continuo :
- B+ = 2,60%
- B = 4,50%
- B- = 7,50%
- Sotto Stretta osservazione / esito dubbio :
- CCC+ = 13%
- CCC = 16%
- CCC- = 20%
- CC = 26%
- SD = 33%
Come valutare il rendimento dei titoli di stato
Per quanto riguarda invece la valutazione dei strumenti obbligazionari, ovviamente la detenzione di questo strumento finanziario è motivata dal reddito che esso può generare. Tale reddito è quantificabile come la somma algebrica dei flussi di cassa rappresentativi delle prestazioni monetarie incassate e pagate nel periodo di detenzione.
Nella pratica la misurazione del rendimento di un investimento richiede la valutazione di due componenti:
- Flussi di cassa generati durante il periodo di detenzione
- La variazione subita dal prezzo nello stesso periodo
Per quanto riguarda nello specifico la valutazione del rendimento delle varie tipologie di Titoli di Stato si rimanda ad un articolo dedicato.