Il censimento in Italia
Nel 1861 il Regno d’Italia appena formato, ha emanato subito un censimento per fare le elezioni. I Censimenti in Italia, siamo stati regolari nella loro stesura. Primo 31/12/1861, poi secondo dieci anni dopo 1871 e terzo 1881. Poi mancano i soldi e non si è più fatto il censimento. Poi dopo vent’anni altro censimento e si è andati avanti cambiando data dieci febbraio e dieci giugno. Successivamente, siamo arrivati al periodo fascista. Mussolini ci tiene sotto controllo: meglio contare bene, anziché decennale quinquennale. Aveva una particolare sensibilità nei dati, lo aiutava a capire cosa fare e come farlo. Peccato che non usavano ancora i sondaggi elettorali, sennò sarebbe stato un utilizzatore frequente. Tra il sesto e settimo censimento nel 1926 abbiamo la Costituzione dell’Istituto centrale di Statistica. Poi bravi ad eccezione del fatto che nel 1941 saltato per modelli bellici: dal 1951 al 2001 (09 ottobre, non il 16) regolarità decennale e 2011 quindicesimo censimento. Abbiamo visto che prima era per motivi militari. Motivi tributari, abbiamo visto che non si può più utilizzare perché il censimento per essere attendibile dev’essere neutrale, non spinge i rispondenti a rispondere il falso.
A cosa serve il censimento oggi? Per conoscere e per conoscerci. Dobbiamo capire quanti siamo, per definire la cosiddetta popolazione legale. Da qui a 10 anni Genova e la Liguria avranno lo stesso numero di deputati e sentori a meno che non vengano ridotti come numero. Il numero dei rappresentanti in parlamento è definito in base proporzionale al numero di residenti. Se tra 10 anni ulteriore calo della popolazione genovese potremmo avere meno rappresentanti in parlamento. Essendo di meno abbiamo diritto a meno posti. Questa è la popolazione legale, rilevata attraverso il censimento, non è basata su dati amministrativi. Col censimento si fanno operazioni di rettifica e pulizia della popolazione residente che risulta dalla anagrafe. La anagrafe non necessariamente è corretta. Ci sono persone che sono in anagrafe e non dovrebbero esserci e persone che non sono in anagrafe ma ci dovrebbero essere. Può essere fatto per fare il censimento delle abitazioni. Rilevate abitazioni che al catasto non sono presenti. Dopo di che c’è tutta una serie di domande relative a fenomeni che non possono essere rilevati in maniera amministrativa.
La tipologia di riscaldamento utilizzata, come è fatta la costruzione in cui vivi, come è fatta la casa, la usi come ufficio, di quanti vani è composta? Con questo si analizza l’evoluzione. Domande specifiche sugli immigrati, sugli immigrati di seconda generazione e così via. Il censimento adesso non ha più un senso militare né tributario ma ha un senso conoscitivo della struttura della popolazione. Il censimento, abbiamo detto essere una indagine esaustiva della popolazione, raggiungiamo tutte le persone sul territorio e facciamo a queste persone domande relative ad una data specifica, simultaneità. Non tutti i paesi fanno così.
In Francia si usa un sistema diverso che ha i suoi pregi e difetti: rolling Census o censimento rotante. È una soluzione sviluppatasi in Francia per sopperire alla carenza che loro hanno di database amministrativi. Non hanno archivi anagrafici a livello né locale né centrale. Cosa si fa? Anziché fare un unico censimento su tutto il territorio nazionale ogni 10 anni, si fa un censimento continuo, però su piccole aree, a rotazione anno dopo anno. È come se noi facessimo il censimento un anno a Uscio, un anno a Recco, poi a Moneglia, poi a Bargagli e così via. Non si fa il censimento contemporaneamente su tutti i comuni. Ogni anno un insieme di comuni viene censito, in realtà non è esattamente censito ma è una indagine campionaria, e ogni anno questi comuni cambiano, generando una ripartenza del ciclo. Si inizia con Uscio, Recco, Moneglia, Bargagli e così via. Si chiama rolling perché gira, ruota, rotola. Non viene fatto contemporaneamente ovunque. Poi ci sono zone in cui il censimento è fatto ogni anno. Se noi facciamo un rolling census di base quinquennale per Uscio lo vado a rilevare ogni 5 anni. Ci sono zone in cui il censimento in forma campionaria è fatto ogni anno (città grosse). Abbiamo dati che sono contemporaneamente rilevati o una volta ogni cinque anni, o una volta ogni anno, o una volta ogni tre anni. Si genera una specie di tabella di marcia in cui anno dopo anno le rilevazioni sono diverse. Non sono rilevazioni censuarie, non vengono rilevate tutte le unità che risiedono in un comune, ma vengono campionate. Questo è il Basso Reno, è una regione. Immaginate che sia la Liguria. Ci sono 4 città, comuni al di sopra di dieci mila abitanti. È una slide presa da una presentazione di una persona di una struttura di ricerca francese. In grigio ci sono i comuni al di sopra dei 10 mila abitanti coinvolti in ogni anno. Ogni anno vengono campionate all’interno di questa città un certo numero di famiglie e vengono intervistati. Alcuni comuni intervistati nel 2004 alcuni nella tornata del 2005-2006-7-8. Finito il giro col 2008 si ricomincia. Gli intervistati nel 2004 saranno intervistati nel 2009, 2010, 2011, 2012 e 2013. Si chiama rolling per questo motivo, si ruota.
Vantaggi? Permette di avere dati continuamente aggiornati. Avendo questi dati rilevati ogni anno anche se parzialmente, vengono poi combinati e si aggiorna di poco, anno dopo anno, un data set di rilevazioni con i nuovi dati. Nel 2009, i nuovi dati del 2009 che verranno presi sul rosa verranno sostituiti, anziché comune 2004 troverete comune 2009. Gli altri, 2005 – 2006 – 2007 e 2008 entreranno nell’analisi. Nel 2009 i dati censuari saranno aggiornati solamente in sostituzione con i dati del 2004. C’è un aggiornamento progressivo dei dati utilizzando questo sistema. È un sistema un po’ complicato.